Il legame genetico tra povertà e depressione.





Uno studio di tre anni su di un panel di adolescenti rivela le ragioni biologiche del rapporto tra povertà e depressione.La povertà rende più concreto il rischio di incorrere in depressione: il collegamento scientifico (e di conoscenza popolare) tra queste due difficili realtà era noto, ma ora uno studio della Duke University (USA) chiarisce le ragioni biologiche di questo rapporto, e lo fa per una categoria particolarmente “a rischio”, quella degli adolescenti.IMPRONTA INDELEBILE. I ragazzi che provengono da famiglie con uno status socioeconomico basso accumulano maggiori quantità di marcatori chimici in corrispondenza di un gene collegato alla depressione e coinvolto nella regolazione della serotonina, un neurotrasmettitore implicato nella variazione dell’umore. Maggiori sono i marcatori (“tag”) su questo gene, maggiori le probabilità che la sua attività risulti alterata, una condizione che porta più facilmente a sviluppare depressione negli anni a venire.L’IMPORTANZA DEL CONTESTO. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Molecular Psychiatry, si basa su dati genetici, comportamentali e scansioni cerebrali raccolti nel corso di tre anni su 132 adolescenti dagli 11 ai 15 anni, come parte di uno studio più ampio sui marker genetici che segnano il rischio di disturbi mentali.L’attivazione dell’amigdala (in rosso) in risposta a volti intimorenti

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Pubblicato il: 30 Maggio 2016

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